DALLA DIGA ..... UN' AREA PROTETTA
La Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa ha una superficie di circa 700 ettari all’interno dei comuni di Nazzano (Rm), Torrita Tiberina (Rm) e Montopoli in Sabina (Ri). La sua storia è indissolubilmente legata alla costruzione di una diga artificiale da parte dell’Enel tra il 1953 e il 1955 e alla morfologia del Tevere, che in questo tratto scorre lentamente formando ampie anse e meandri.
Il più lento scorrimento delle acque fluviali e la confluenza del torrente Farfa hanno infatti creato il lago di Nazzano che nel corso degli anni si è popolato di specie di flora e fauna tipiche delle zone umide. Gradualmente salici, pioppi e ontani hanno colonizzato le sponde del bacino realizzando uno dei pochi esempi di “bosco ripariale” presente nel Lazio, mentre la cannuccia di palude e la tifa hanno rivestito i banchi di detrito che con il tempo si sono accumulati presso le rive o al centro del lago, formando dei caratteristici isolotti.
Il lago di Nazzano, situato in un punto strategico per le migrazioni degli uccelli, è presto divenuto luogo di richiamo per molte specie volatili tanto che nel 1968, grazie all’intesa tra Enel, Comune di Nazzano e WWF Italia, è stata istituita un’“Oasi di protezione della fauna”.
L’ AMBIENTE NATURALE
La valle fluviale, tipicamente alluvionale con depositi d’argille, sabbie e ghiaie, è delimitata da colline di modeste dimensioni costituite da sedimenti d’origine marina. La ricca presenza d’uccelli nell’ambiente lacustre costituisce uno dei motivi di maggior interesse per i visitatori.
Oltre agli anatidi, come il germano reale, l’alzavola, il fischione e la moretta, è possibile osservare lo svasso maggiore, la folaga, il martin pescatore e rapaci come il falco di palude e il falco pescatore. Il canneto, costituito prevalentemente dalla cannuccia e dalla tifa, è talvolta impreziosito dalla gialla fioritura dell’iris di palude, mentre sui terreni argillosi, tra le radici dei salici bianchi e rossi, troviamo la bardana e l’equiseto dalla tipica forma a coda di cavallo. E’ questo il regno di moltissimi uccelli come il cannareccione, la cannaiola, il porciglione, la gallinella d’acqua, e di un mammifero caratteristico, la nutria, un grosso roditore d’origine americana naturalizzatosi da alcuni decenni in gran parte delle zone umide italiane.
LA RISERVA NATURALE NAZZANO TEVERE-FARFA NELLA RETE NATURA 2000
Con il termine “Natura 2000” si intende un insieme di siti individuati nei Paesi dell’Unione Europea ai sensi della Direttiva “Uccelli” (79/403/CEE, oggi sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE) e della Direttiva “Habitat” (92/43/CEE), al fine di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità del continente europeo. Le due Direttive, pur non fornendo a priori regole e divieti standardizzati da applicare nei siti, impongono agli Stati membri dell’Unione l’obbligo di raggiungere un livello soddisfacente di conservazione degli habitat e delle specie che ne hanno determinato l’individuazione. L’insieme dei siti costituisce pertanto un sistema strettamente relazionato dal punto di vista funzionale, finalizzato alla tutela di aree e di specie di interesse prioritario per la conservazione della natura in Europa.
La Rete Natura 2000 è quindi costituita da:
Zone a Protezione Speciale (ZPS), designate ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE, oggi sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE) al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le specie di uccelli contenute nell’allegato 1 della medesima. Gli stati membri richiedono la designazione dei siti, precedentemente individuati dalle regioni, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per la Conservazione della Natura - presentando l’elenco dei siti proposti accompagnato da un formulario standard correttamente compilato e da una cartografia. Il Ministero dell’Ambiente trasmette poi successivamente i formulari e le cartografie alla Commissione Europea e da quel momento le Zone di Protezione Speciale entrano automaticamente a far parte della Rete Natura 2000.
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